Storia di Varsavia
La storia della Polonia ha raccontato al mondo intero le difficoltà e le grandi rinascite vissute dalla sua popolazione. Con essa, siamo oggi in grado di capire il carattere di questa nazione, lo abbiamo visto attraverso i personaggi più illustri, tra tutti Papa Giovanni Paolo II.
La storia di Varsavia, in particolare, rappresenta più di tutte il carattere della Polonia. Si parte dal quattordicesimo secolo, periodo nel quale sorse il primo nucleo urbano, con la fortezza di Masovia (nello stesso luogo sorge oggi il Castello Reale) e successivamente con il ducato. Furono i re di Cracovia a farne il centro dell'intero regno. Nel 1596, con Sigismondo III e in precedenza con l'unificazione della Polonia con la Lituania, la città divenne capitale.
Un secolo dopo e la città dovete subire la dominazione svedese che durò fino alla seconda metà del Seicento. Fu questo il periodo delle prime importanti edificazioni architettoniche, attraverso la costruzione di palazzi e chiese. Nel Settecento la città aveva già conosciuto momenti di splendore culturale che durarono fino agli ultimi anni del secolo. Nel 1795 la Polonia venne spartita e Varsavia divenne una città di provincia.
Fu solo con Napoleone che la città incominciò una sua piccola e breve rinascita: venne creato il ducato di Varsavia e la città presto ritornò capitale. Pochi anni dopo i russi iniziarono il controllo totale sul tutta la Polonia fino alla prima guerra mondiale; guadagnata l'indipendenza e fino all'inizio del secondo conflitto la città contava un milione e trecento mila abitanti, un notevole sviluppo urbano e una avviata industrializzazione. Gli ebrei già da tempo erano una delle comunità più importanti della città, trecento ottanta mila nel 1939.
Lo stesso anno Varsavia veniva bombardata. Ebbe inizio la dominazione tedesca, con i seguenti arresti, deportazioni ed esecuzione della popolazione ebraica. Venne costruito uno dei primi ghetti della nazione. Le due piccole rivolte del '43 e del '44 non ebbero alcun effetto e il terrore antisemita portò 800.000 le vittime nella sola capitale. Alla fine della guerra la città passò sotto la diretta gestione del blocco russo, così come tutta la nazione.
Oggi, la città rivive un nuovo splendore urbano e culturale, diventando una delle mete preferite del turismo internazionale. La capitale della Polonia è una città ricca di colore e di una calda luce dorata, lo si denota dagli antichi palazzi e dai quartieri, dal forte carattere dei suoi abitanti e dalla crescita economica che si percepisce ad ogni angolo delle sue strade.
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